23 Ottobre 2013 • 2 commenti

Natale ai tropici: Saudade do Brasil

Grandi viaggi

Il Brasile è un paese meraviglioso, che ancora oggi racchiude in sé tracce visibili della storia dell’umanità. Il fascino e la bellezza di questa terra deriva dall’incontro e dalla convivenza di una molteplicità di aspetti, geografici, economici e sociali, in contrasto tra di loro. È proprio questo il carattere distintivo del Brasile, la convivenza degli opposti. In questa immensa terra tropicale assistiamo all’incontro della cultura europea con quella indigena, della cultura indigena con quella africana, della cultura africana con quella europea; all’incontro del passato col presente, del presente col futuro, del futuro col passato …

Ecco il diario di viaggio di Ginevra Freni, diviso in 3 tappe.

Le sue molteplici religioni, etnie, culture, tradizioni e credenze si evitano, si scontrano e si mescolano, creando un panorama sociale senza eguali, che si può percepire passando dalle città evolute della costa, immense, caotiche, moderne, alle cittadine interne, piccole, calme, modeste e arretrate.
Il grande continente si può dividere in tre macro-regioni: quella del Nord-est, considerata la parte più povera, dove la popolazione discende direttamente da quelle generazioni che erano state ridotte in schiavitù, quella del Sud, il Brasile-moderno, caratterizzato dalla presenza di città industriali e quella dell’Amazzonia, il polmone mondiale, il così detto Brasile-indiano.

Quella che sto per raccontavi è la storia di un viaggio in Brasile durato quasi un mese. L’itinerario si sviluppa in tre tappe principali: la prima a Salvador de Bahia, la seconda a Rio de Janeiro e, infine, la terza nello stato del Minas Gerais, da Belo Horizonte ai villaggi del Cerrado al gioiello coloniale rappresentato dalla città di Diamantina.

Salvador de Bahia

Se chiudo gli occhi e ripenso a quei giorni trascorsi in Brasile, mi ritrovo lì, dove tutto è cominciato, il 19 dicembre 2012, a Salvador de Bahia, la capitale dello stato di Bahia.

Salvador de Bahia: bahiana con abito tradizionale

La nostra locanda (pousada) si trovava nel cuore di Salvador Bahia, nel Pelourinho, l’antico quartiere che deve il suo nome al palo di legno a cui gli schiavi venivano legati e frustati (quando poco obbedienti, a mo’ di monito agli altri schiavi) prima di essere venduti all’asta.

La zona del Pelourinho è caratterizzata da bellissime chiese ed edifici coloniali. La zona è di un’autentica bellezza, vibra di musica, di danze, di colori e di riti magici.

Viaggio in Brasile

Ballerini di capoeira (un mix di danza e di lotta) che si muovono a ritmo di tamburi (batucada) animano la piazza principale del Pelourinho, la Praca do Pelorinho, delimitata a sud dalla casa del poeta Jorge Amado.

indios Indígenas de Brasil

Una delle cerimonie tipiche bahiane, è il culto del Condomblè, una religione africana importata dagli schiavi che lavoravano nelle piantagioni di canna da zucchero. Questo è un esempio di sincretismo, tipico del Brasile, tra riti indigeni e credenze africane; tuttavia hanno reso il fenomeno folkloristico dando luogo ad alcune dimostrazioni dove possono assistere anche i turisti.

Favela-bairro di Bahia

La città nonostante sia per lo più percorribile a piedi e sotto il controllo della polizia che si trova ad ogni angolo della strada, presenta alcune zone meno sicure, quindi da evitare o da attraversare con un taxi.
Le favelas purtroppo sono un fenomeno presente in tutto il Brasile, in ogni città; a volte sono baraccopoli abitate da gente che vive in miseria, a volte sono dei veri e propri centri di traffico di droga.

Bahia: zona del Pelourinho

Il turista, dunque, deve sempre vestirsi in modo semplice, poco appariscente, evitando di indossare orologi o accessori che attraggono l’attenzione come macchine fotografiche di ultima generazione, borse e gioielli.

Bahia si divide in due parti: la zona alta (il centro storico) e la città bassa, collegate tra di loro tramite un ascensore (elevador Lacerda, 28mila viaggiatori al giorno in media) o raggiungibili tramite delle stradine periferiche (che posso sconsigliare di percorrere, soprattutto dopo il tramonto).
Davanti all’elevador che collega le due zone, poste su due livelli, ci ritroviamo al Mercato Modelo, in passato Palazzo della Dogana, dove venivano trattenuti gli schiavi in attesa di essere messi all’asta, che oggi è stato trasformato in un mercatino turistico.

Bahia dal mare

Dietro il Mercato Modelo, c’è un porticciolo da dove partono i traghetti per le isole di fronte. Noi siamo stati a Ilha de Itaparica, una delle più gettonate, ma per trovare delle spiagge da cartolina non importa andare nelle isole, basta risalire la costa nord, concordando una buon prezzo con un taxi, e si trovano piccoli paradisi come la spiaggia di Platà, di Itapuà o di Flamengo.

La cucina brasiliana

La cucina bahiana è molto caratteristica, e a parere mio anche molto buona; ha una forte influenza africana e vengono utilizzati ingredienti come il cocco e varie spezie, tra cui il coriandolo. Gli abitanti tengono molto a mantenere viva la tradizione, soprattutto quella culinaria, ed è per questo che è stata istituita una scuola di cucina, che ha anche un ristorante, proprio nel cuore del centro storico. Questa scuola/ristorante si chiama Senac ed è frequentata da molti giovani bahiani. L’ambiente è estremamente curato nei dettagli e i piatti riescono a soddisfare tutti i palati, spaziando dalla carne al pesce, con un buon prezzo.

L’Ulisse invece è stato il mio posticino preferito: molto popolare, mais verdadeiro, e meno turistico di Senac. Noi abbiamo cenato quasi ogni sera in questo lugar maraviglioso al ritmo del Samba. Il locale, molto semplice, si sviluppa sulla strada, si proprio in strada con le auto che quasi passano in mezzo ai tavoli in cima alla Rua du Carmo a pochi metri dall’Hotel Solar do Carmo, la locanda dove alloggiavamo. Un posto sempre affollato con ottima musica, dove la cucina, il servizio e la compagnia non ci hanno mai deluso.

0 0 votes
Article Rating


Subscribe
Notificami
2 Commenti
Oldest
Newest Most Voted
Inline Feedbacks
View all comments
trackback

[…] il primo post sul Brasile, centrato su San Salvador de Bahia, prosegue il racconto di viaggio di Ginevra Freni. Un viaggio in Brasile durato un mese, svolto nel […]

trackback

[…] – Natale in Brasile […]