17 Luglio 2016 • 2 commenti
Bodrum, l’antica Alicarnasso, in Turchia
MareDurante la mia vacanza a Kos ho deciso di fare un’escursione giornaliera a Bodrum, in Turchia, che dista solo 4 km dalla costa greca. Come spesso accade, prima di visitare un luogo abbiamo la testa piena di luoghi comuni e preconcetti, che vengono regolarmente smentiti quando si ha l’occasione di toccare con mano la realtà.
Nel mio caso pensavo che andare in Turchia potesse essere rischioso (attentati, migranti e chi più ne ha più ne metta), e che avrei trovato una sorta di terzo mondo con arretratezza e povertà. Mi domandavo persino se dovevo coprimi spalle e gambe, dal momento che mi apprestavo a visitare un paese musulmano!
Edit: ho scritto questo post prima del Golpe in Turchia…
Bodrum, una città che non ti aspetti
E invece… che sorpresa! Bodrum è una sorta di Saint Tropez turca, dove vanno a villeggiare i ricchi dell’Anatolia. Ville, mega yacht, negozi e ristoranti lussuosi mostrano il lato più modaiolo di questa città, ovviamente ci sono anche zone meno benestanti ma l’impatto è quello di una città ricca. Sono anche molto tecnologici, con il wi-fi (free) ovunque, altro che Italia!
Il cosiddetto souk altro non è che un grande centro commerciale all’aperto con negozi di grandi griffes tarocche. Io non lo sapevo, ma c’è tutto un turismo giornaliero di donne che vengono qui a comprare borse Louis Vuitton, Prada, Gucci, nonché magliette Armani, profumi Chanel, ecc. Come in ogni paese arabo che si rispetti è obbligatorio contrattare!
Se temete il caldo, tranquilli. Grazie ad alcuni teli tirati da un lato all’altro della strada, o ad alcune frasche verdi, c’è ombra tutto il giorno e la temperatura non è tremenda.
L’antica Alicarnasso e il Mausoleo
Altra sorpresa, ma qui in negativo: dell’antica Alicarnasso, motivo per cui ho scelto di vedere questa destinazione, non è rimasto praticamente niente. Una manciata di ruderi molto maltenuti lasciano al turista il compito di immaginare gli antichi fasti del re Mausolo e della tomba a lui dedicata dalla moglie, talmente imponente da essere considerata una delle 7 meraviglie del mondo. Ed ecco anche da trae origine la parola Mausoleo…
Quel che resta è Myndos Gate, l’antica porta di accesso alla città, presa d’assalto anche da Alessandro Magno, durante un celebre assedio. Ma prima di gioire e correre a visitarla sappiate che è stata ricostruita di sana pianta nel nostro secolo. Le rovine archeologiche, come alcune tombe romane, versano davvero in pessimo stato.
Alicarnasso è famosa anche per aver dato i natali al “padre della Storia” Erodoto (così lo definì Cicerone) e Dioniso, re della retorica.
Comunque la città mi è piaciuta e ci tornerei, anzi avrei proprio voglia di fare una vacanza in Turchia, ho visto un mare bellissimo!
Da segnalare il Castello di San Pietro, costruito dai Cavalieri di Rodi, dell’Ordine di San Giovanni, intorno al 1403, in parte anche saccheggiando le rovine della tomba del Re Mausolo. Fra l’altro proprio da Petrum deriva il nome di Bodrum. Mi sono pentita di non averlo visitato – accettano solo valuta locale – perché pare che sia tenuto molto bene e il museo sia stato premiato fra i migliori in Europa. Dovrò tornare!
Consigli di viaggio
Valuta
In Turchia ci sono le lire turche: il cambio è all’incirca di 1 a 3, ovvero 1 euro equivale a 3 lire turche. Detto in altre parole 10 lire turche sono circa 3 €. Ma la cosa vera è che le cose costano poco, come un tempo erano in Grecia. Quasi ovunque accettano l’euro facendo un cambio ad occhio, ovvero con la calcoltatrice alla cassa!
Io ho pranzato da Shader One, un bel bar, di fianco alla moschea e al bellissimo lavapiedi, mangiando un ottimo branzino con patatine fritte e insalata spendendo 27,5 lire turche, circa 8 €. La mia dolce metà ha ordinato una super Ceasar Salad a poco più di 7 €. E’ un posto kid friendly: oltre ad avere i seggioloni, hanno anche un menù per bambini. Ovviamente c’è pure il Wi-Fi free.
Da assaggiare
Se avete sete provate una spremuta d’arancia. Costano poco, ma non saprei dirvi quanto perchè tendono ad arrotondare il cambio. Faccio un esempio: ordino una bevuta a base di yogurt e una spremuta – favolosa – e mi chiedono circa 2.50 € per tutte e due. Decido di ri-ordinare un’altra spremuta e mi chiedono 3 €… Bah! Pero’ sono davvero buone.
Una specialità è il famoso te’ turco, lo vedrete sui tavoli dei bar frequentati dagli abitanti locali. E’ servito caldo, nei tipici bicchieri di vetro a forma di tulipano, con piccole zollette di zucchero. Si riconosce per il colore rossiccio. Loro lo bevono in continuazione, costa poche lire turche.
Sempre a quei tavoli, nonché dietro ai negozi, in mezzo alla strada e persino su vecchie cassette dell’acqua, vedrete i turchi impegnati nel gioco preferito: Tavla, una sorta di Backgammon.
Shopping
Oltre al sopracitato souk, paradiso di tutte le fashion addicted, Bodrum è famosa per tante cose, fra le quali i pescatori di spugne di mare. Mi sono fermata a un baracchino lungo il porto ma i prezzi erano troppo alti: per una spugnetta minuscola 15 €! alla fine l’ho comprata a Kos a 5 €.
Mare
Se potete, portatevi il costume e fatevi un bagno. Non immaginavo un’acqua così limpida e cristallina. Turchese. Piena di pesci! C’è tutta una zona di ristoranti e locali con terrazze sull’acqua dove è piacevole fermarsi.
Sono leggermente più cari di altri posti, ma la brezza e il panorama valgono la differenza di prezzo. Da un lato la spiaggia, dall’altro lato il Castello di San Pietro. Davanti a voi vi potrà capitare di vedere tante barche e i famosi caicchi, nati proprio in Turchia, ovvero barche a vela, ma anche a motore, piuttosto larghe, tutte in legno. Un tempo usata come barca da lavoro, oggi il caicco è prevalentemente un barca da crociera.
Quanto ci vuole da Kos a Bodrum
Con il traghetto ci vuole circa 1 ora e ci sono tante compagnie che offrono questo servizio. Se non volete acquistare il pacchetto offerto da tante agenzie di Kos, che include il transfer in autobus dall’hotel al porto di Kos Town, potete fare come me, ovvero recarvi con la vostra auto al porto, parcheggiare dove non rischiate la multa e prendere il primo traghetto utile.
Avevo letto su internet che le corse erano prevalentemente fra le 9 e le 10 del mattino e infatti noi abbiamo trovato una compagnia che partiva alle 10 esatte. Non è stato necessario prenotare, ma è vero che a giugno non c’erano poi tanti turisti.
Spezzo una lancia in favore del personale, molto gentile e attento a me che viaggiavo con bimbo piccolo (di 1 anno) e carrozzina. Mi hanno aiutato a salire e scendere e al ritorno una signora mi ha fatto saltare la coda! Ricordatevi il passaporto/carta d’identità! Di fatto abbandonate l’Unione Europea.
Io ero emozionata quando abbiamo avvistato la costa turca, pensando a tanti secoli di storia, guerre, popoli asiatici… anche se ho trovato più simboli occidentali al mio sbarco che nell’isola di Kos.
Il costo della traversata è variabile, ma all’incirca si spendono 25 € A/R, nel nostro caso era incluso un piccolo tour della città.
Come tutti i tour organizzati c’è sempre la fregatura, quando a un certo punto ti portano al negozio “amico” sperando che tu compri qualcosa; stavolta si trattava di una enorme gioielleria sotterranea con pietre preziose e gioielli di ogni genere. Tralasciando questo aspetto, il mini tour mi è comunque piaciuto, perché in 1 ora e mezzo ci hanno mostrato alcune delle tappe obbligate della visita alla città: i mulini a vento in collina, l’anfiteatro e la porta di Myndos, tutte cose un po’ distanti dalla parte centrale della città e quindi difficilmente raggiungibili a piedi.
Purtroppo non include i resti della tomba del re Mausolo, ma come ho già detto, dell’antica Alicarnasso che Omero definì “paradiso dell’eterno azzuro” non è rimasto quasi niente. L’attrazione che pompano di più sono gli antichi mulini a vento – di oltre 3 secoli – che sovrastano la città. Non vi aspettate granché: ne hanno ristrutturato soltanto uno, gli altri sono ruderi imbrattati dai writers.
Appena vi avvicinate cercheranno di carpirvi dei soldi con un giro in cammello o una foto con gli stessi. Povere bestie…
La cosa buffa è che nonostante li tengano in cattivo stato, poi li usano come simbolo della città, a giudicare da quanti souvenir ho trovato che raffiguravano mulini a vento!
L’unico motivo per cui vale la pena arrampicarsi fin lassù, o arrivarci comodamente con un bus privato come abbiamo fatto noi, è il panorama che offre sulla città. Il castello di san Pietro svetta fra il bianco delle case e l’azzurro del mare.
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