17 Gennaio 2016 • 1 commento
Udine con un bambino piccolo
Weekend in ItaliaRieccomi a parlare del Friuli. Come ho scritto nel post su Cividale del Friuli, da parte di mamma sono friulana, perciò da bambina ho visitato spesso questi luoghi nel nord-est italiano, ma da grande le occasioni per visitare il Friuli si sono diradate, e mancavo da Udine da ben 5 anni.
Penso sia stata la prima volta che mi recavo a Udine da sola, senza i miei genitori – per orientarmi un po’ mi sono scaricata le ottime cartine dell’Ente del Turismo – in compenso ero con mio figlio piccolo, di 7 mesi, e carrozzina al seguito. Una esperienza nuova per me travel blogger neo-mamma! Ma basta organizzarsi un po’ con le pappette (è gia cominciato lo svezzamento) ed essere un po’ pratici.
Ho parcheggiato la macchina comodamente in Piazza 1 Maggio, che è a due passi dal centro storico. Ci si arriva facilmente bypassando il Castello, oppure se volete fare come me, salendoci in cima e poi scendendo dall’altra parte. Tra le altre cose intorno alla fontana c’era un piccolo mercatino delle pulci.
Il Castello
Dopo aver parcheggiato, ho deciso di salire su al Castello. Il nome rivela la sua origine – la leggenda lo attribuisce a un capriccio di Attila – ma resta ben poco della parte medievale. Le prime costruzioni risalgono addirittura all’epoca romana. Poi ci furono vari interventi, nonché distruzioni, come per esempio a causa del terremoto nel 1348; l’attuale assetto risale al 1517, su disegno di Giovanni Fontana. Oltre ai veneziani, vide l’occupazione anche dei francesi, nel 1797. Si può arrivare in cima a piedi, salendo lungo i piccoli tornanti pedonali, oppure con la navetta che parte da piazza Libertà. Noi abbiamo optato per la salita a piedi da piazza 1 Maggio.
Sulla vetta del colle, ci si imbatte nella chiesetta di Santa Maria, la più antica della città, che risale all’8 secolo. All’interno ci sono resti di affreschi di diversi periodi, dal Trecento al Cinquecento. La facciata è del 1526 su progetto di Gaspare Negro.
Dopo esser passati sotto un portale con il leone di Venezia, lo spazio si allarga e ci si trova davanti a un bel prato verde, con il Museo Archeologico e una zona adibita a ristorante (quando ci siamo andati noi c’era persino il rinfresco di un matrimonio!).
Da lassù si vede tutta Udine dall’alto e anche le Alpi Giulie e Carniche, se non c’è troppa foschia. Quando ci sono stata io era una mite giornata di dicembre, la temperatura era piacevole, ma la visibilità non era il massimo. Tuttavia trovo che il fascino di una domenica invernale regali dei toni così morbidi al paesaggio..
La discesa si può fare in due modi, tramite scalini ripidi o lungo una strada pavimentata (comoda per il nostro passeggino) che costeggia la stupenda Loggia del Lippomano.
Piazza Libertà
Passando sotto l’Arco Bollani, su disegno di Palladio (1556), siamo arrivati direttamente in piazza Libertà, con la Loggia del Lionello (1488), la Loggia di San Giovanni (1533) e la Torre dell’Orologio con i mori che segnano le ore, nonché le statue di Ercole e Caco (anche a Firenze li abbiamo!).
La dominazione della Serenissima qui è palese: non soltanto per lo stile architettonico degli edifici, ma anche per il leone di San Marco che troneggia ovunque.
Girando verso destra abbiamo imboccato Via del mercato vecchio, una larga strada costeggiata da portici, piena di negozi, alcuni anche piuttosto vecchi. Me la ricordavo affollata e caotica, ma l’ho trovata abbastanza deserta (forse hanno pedonalizzato l’area in alcuni orari?).
Giunti al termine abbiamo svoltato verso sinistra, in una piccola e curva stradina che rivela le origini medievali dell’area.
Il “salotto” di Udine
Fra piccoli wine bar e negozi di artigianato tipico, abbiamo percorso il tratto che porta fino alla bella Piazza Matteotti, detta anche Piazza San Giacomo, considerata il salotto di Udine, attorniata da case e palazzi con le facciate affrescate. In dicembre qui c’è il Mercatino di Natale e la piazza è tutta addobbata con le luci.
Intorno alla bella piazza ci sono caffè e bar con i tavolini all’aperto – anche in inverno! – e negozi vari. Per me, che vengo da Firenze, è quasi economico andare a giro: una cioccolata in tazza, seduta al tavolino che dà sulla piazza costa pochi €, meno che a casa mia!
Poi ci siamo addentrati nelle strade limitrofe – via delle erbe, via Rialto, via Cavour, ecc. – ricche di negozi alla moda e di catene di franchising presenti in ogni città italiana. Un tempo in via Canciani c’era il Lavoratore, oggi c’è Zara, la profumeria Sephora, Nespresso, Tiger… ovviamente tutti presi d’assalto (era una delle domeniche pre-natalizie).
Proseguendo fino in fono alla via, c’è Piazza XX settembre, piuttosto spoglia, ma su uno dei due lati corti della piazza, si trova il bel palazzo Kechler, con la facciata neoclassica.
Pausa gastronomica
Ad un certo punto avevamo fame, ma era un orario in cui i ristoranti erano chiusi. Per fortuna in via Lionello, di fronte al Comune, abbiamo trovato Pane, Vino e San Daniele, un ristorante dove ci hanno accolto con molta gentilezza, proponendoci un bel tagliere di prosciutto di San Daniele e una pizza, ovviamente accompagnati da due ottimi vini al calice.
Il locale, nonostante fosse sottoterra, era Kid Friendly: in sala c’era il seggiolone e nel bagno il fasciatoio. Diciamo che se superate il problema della scalinata, per il resto è un posto perfetto per chi ha un bambino piccolo. Inoltre sia l’arredamento, che le luci, che la musica erano molto soft, rilassanti.
Li trovate anche su Facebook: https://www.facebook.com/panevinoudine
Proprio lì di fronte, all’incrocio di via Cavour, c’è la Casa Cavazzini, il museo d’arte moderna e contemporanea, che in quei giorni ospitava la mostra su Tina Modotti: “Tina Modotti: la nuova rosa. Arte, storia, nuova umanità” nella quale sono state esposte molte opere della fotografa friulana che ha girato il mondo, usando la sua arte come strumento di denuncia sociale, soprattutto in Messico. Qualcuno la associa a Frida Kahlo, con la quale si pensa abbia avuto una relazione.
L’altra sosta ce la siamo concessi più tardi, a metà pomeriggio, poco prima di entrare in Duomo. Proprio lì davanti, sulla sinistra, c’è un bel bar che propone tanti tipi di caffé, con panna, cioccolato, ecc. Si chiama Adoro Café, il nome è tutto un programma! Abbiamo bevuto un ottimo caffè, servito con il cuore.
Il Duomo
Il Duomo di Udine, che da fuori ha un aspetto severo e scarno, al suo interno cela affreschi del Tiepolo e di Amalteo. L’orario di ingresso è: 8.00-12.00 / 16.00-18.00. C’è anche il museo del Duomo, aperto nel fine settimana con i seguenti orari: sabato 10.00-12.00 e 16.00-18.00, domenica 16.00-18.00
Note: Da Cividale a Udine sono circa 20 minuti di auto.
Le due cittadine insieme costituiscono un’ottima meta per un weekend fuori casa.
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