10 Marzo 2014 • Nessun commento

La nuova stazione Alta Velocità di Bologna.. ma ai viaggiatori ci hanno pensato?

Weekend in Italia

Tutte le volte che passo dalla nuova stazione per i treni Alta Velocità di Bologna ho un attacco di rabbia. Che occasione sprecata e quanti errori. Io non sono un ingegnere e neppure un architetto, ma mi domando se chi ha progettato la stazione abbia mai viaggiato, e soprattutto se lo ha fatto a Bologna. Era da tanto che volevo scrivere questo post, e alla fine l’ho fatto.
Perché non mi piace la nuova stazione AV di Bologna?
E’ semplice. E’ brutta, scomoda, anti-ecologica e per niente pensata per chi viaggia.

Innanzitutto è tutta sotterranea e priva di luce naturale. Ok il treno AV per procedere veloce deve viaggiare in galleria; ma almeno in stazione potevano prevedere dei punti dove si riprende aria. Io che arrivo da Firenze e mi intubo poco dopo Firenze Rifredi, giungo a Bologna sempre restando sotto terra, ignorando per tutto il percorso se fuori ci sia il sole o la pioggia, se sia giorno o notte, se stia nevicando o ci sia una bella giornata di primavera. Se i motivi ingegnerestici impongono una stazione completamente sottosuolo, perché non prevedere delle soluzioni che portino la luce naturale – almeno in alcuni punti – fino a laggiù? A parte per chi viaggia che è veramente alienante, ma vogliamo parlare del consumo energetico? tutto il giorno, tutti i giorni, c’è sempre necessità di luci accese e potenti aspiratori e macchinari per il ricambio dell’aria. Uno spreco infinito di energia elettrica. Per dare un’idea queste foto sono state scattate in una splendida giornata di marzo, alle 15.30.

Personalmente la trovo anche piuttosto brutta, ma forse sono io che capisco poco di architettura e tutto quel cemento stile fabbrica negli anni di piombo, è stiloso. Se non erro il progetto è opera di qualche archistar. In fin dei conti mi ricorda un po’ il film in bianco e nero Metropolis. Solo che qui è tutto grigio, non bianco e nero.

Altra cosa inconcepibile è l’assenza di panchine. Io dico: fai una stazione nuova di pacca e non prevedi qualche tipo di supporto, non dico una sala d’aspetto, ma almeno una balaustra di pietra, qualche gradino, insomma qualsiasi cosa pur di non vedere la gente seduta in terra, neanche fossimo tutti dei barboni.

Ultimo punto: la scomodità per chi deve fare cambi. Io ho viaggiato per anni cambiando a Bologna e so che spesso – causa ritardi delle ferrovie – le coincidenze si assottigliano sempre di più. Perciò avere poca distanza fra i binari dei regionali e quelli dei Frecciarossa e Frecciargento, può fare la differenza. Quando hai 7 minuti di tempo, fa molta differenza se devi solo scendere dal tuo binario, correre qualche metro più in là e risalire, oppure farti 2 piani di scale mobili che vanno a velocità ridotta, per arrivare all’area dell’alta velocità. Basta restare qualche minuto ad osservare per notare quanta gente sudata arriva al binario. E quanta invece perde il treno! E non è finita qui: quante volte sarà capitato di voler prendere un treno diverso, al volo, contando su un cambio prenotazione dell’ultimo minuto. L’ultima volta che ho chiesto un cambio treno a quei baracchini volanti “last minute” mi è stato risposto che per quel tipo di biglietto (economy) era possibile fare il cambio solo in biglietteria. Distante 18 binari, più il resto. Considerando che avevo 8 minuti di tempo per l’arrivo del treno, una missione impossibile. E così ho perso il treno.

Rimpiango le vecchie stazioni, con le panchine in ghisa e tutto studiato per essere usabile. Non questi mostri che di moderni hanno solo il nome, ma non sono certo all’avanguardia per costruzione, utilizzo e approccio all’utilizzatore.

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