23 Febbraio 2018 • Nessun commento
Volare con un bambino di (quasi) 3 anni
Grandi viaggiMio figlio ha poco più di due anni e mezzo e ha già preso diversi aerei. Il primo volo, se ricordo bene, è stato intorno ai 5 mesi. Poi entrambe le due estati della sua giovane vita lo abbiamo portato in Grecia, con voli di poco più di 2 ore / 2 ore e mezzo.
Così, quando si è palesata l’idea di un viaggio più lungo, ovvero verso Mauritius (vedi il mio viaggio di nozze), ci siamo posti la domanda: come sarà affrontare un volo di 11 ore con un bambino piccolo?
Alla fine posso dire che il meno disagiato è stato lui, che ha dormito per quasi tutto il tempo!
C’è da dire che, avendo compiuto i due anni, ha diritto al suo posto, e questo già fa una bella differenza, perché adesso ognuno ha il suo sedile, mentre quando era più piccolo doveva stare in braccio a me o a mio marito.
Abbiamo cercato di selezionare una buona compagnia aerea, perché volare per tante ore con sedili troppo stretti è una tortura, soprattutto per chi, come noi, è abbastanza alto. Sono tante le compagnie aeree di linea tra cui scegliere, noi all’andata abbiamo volato con Air France (Firenze-Parigi e poi Parigi-Mauritius) e al ritorno con Air Mauritius. Fra le due mi sono trovata meglio con la compagnia mauriziana: l’aereo era nuovo, ci hanno coccolati, riempiti di attenzione e di gadget, in più gli schermi davanti a ogni posto erano perfetti.
Era tanto che non facevo un volo così lungo – ormai sono passati 10 anni da quando sono andata in Giappone o New York… – e sono rimasta piacevolmente sorpresa nel notare le novità introdotte. Ai miei tempi lo schermo per i film era uno ogni tot file di persone, e quindi la visibilità era scarsa e non avevi certo opzioni di scelta.
Ora invece ognuno ha il suo schermo, comodamente davanti al tuo viso, così io ho potuto guardare uno dei miei telefilm preferiti, mio marito un film “spara e ammazza”, e mio figlio Cars!
Nel mio volo c’era anche la connessione Wi-Fi!
Come rendere un volo di tante ore più confortevole per te e per il bambino?
Per rendere meno disagevole il volo sia mio, che del piccino, ho preso alcune precauzioni: innanzitutto ho cercato di mantenere le sue abitudini il più possibile, per non fargli vivere troppo il trauma del volo. Quindi ho cercato di ricreare ciò che facciamo a casa: l’ho messo in pigiama, e gli ho letto il suo libriccino della buona notte, avevo portato del latte caldo e qualcos’altro da bere (acqua) e da mangiare (cracker) come emergenza nel caso gli fosse venuta fame/sete fuori dagli orari di passaggio delle hostess. E ho fatto bene, perché prima di ricevere la cena, lui aveva già manifestato sintomi della fame! Un aneddoto: era la prima volta che aveva a che fare con cuffiette e schermo per vedere cartoni animati, ma ci ha messo due secondi a imparare a usare il tutto come si vede nella foto!
Ecco nell’ordine cosa ho portato a bordo:
- biberon + latte per la notte per lui;
- un paio dei suoi libriccini preferiti;
- le matite colorate e un blocco per scrivere, disegnare, etc.;
- calzini con i gommini sotto, stile asilo, per poter camminare in libertà;
- bottiglietta piccola di acqua (o nuova o da riempire);
- pacchetto cracker e biscotti preferiti.
Per me, memore degli anni in cui viaggiavo tanto, ho portato a bordo:
- un beauty con il minimo necessaire per la notte (spazzolino, dentifricio, deodorante), qualcosa di poco ingombrante, ma che dia l’idea di igiene appena sveglia la mattina;
- un piccolo asciugamano, stile bavette per intendersi, perché asciugarsi nella carta non mi ha mai fatto impazzire. Di solito la carta che si trova in aereo è molto rigida, poco confortevole al tatto, e quindi passarla sul viso è quasi fastidioso;
- una crema viso monodose (l’aria condizionata secca da morire)
- lenti usa & getta: anche se io porto le lenti fisse, so per esperienza che dopo un po’ in aereo si seccano, quindi meglio le lenti da buttare, senza stress di saline e liquidi vari, e gli occhiali per la notte;
- un cuscino per il mio collo, di quelli gonfiabili, per attenuare i dolori alla cervicale!
- un libro (mio marito ha portato il Kindle) perché se i film e telefilm non vi piacciono, avrete qualcosa di piacevole da leggere per passare il tempo.