14 Gennaio 2013 • 4 commenti

Chi l’ha detto che la montagna d’inverno è solo per gli sciatori?

Natale e Capodanno

Dici montagna in inverno e pensi allo sci, ma non è così: si può andare in Trentino con la neve anche se non si sa sciare. Ci sono tante altre cose da fare: andare con la slitta, ciaspolare, pattinare sul ghiaccio, mangiare cose buone!
Credo di esser stata a Moena da bambina, con i miei genitori, ma ricordavo poco. Quale occasione migliore di un raduno di blogger per tornare da queste parti? Così sono partita con un’amica pluri-blogger come me, e abbiamo passato un fine settimana di Gennaio a Moena, in Val di Fassa.

La cittadina è piccola (per i miei canoni), anche se dicono che Moena sia il centro abitato più grande della vallata – poco più di 2000 abitanti – e si estende sul fondo di quello che un tempo era un lago, prosciugato ai tempi del Medioevo. Tutto intorno cime bellissime dove passeggiare o sciare.
Il programma del weekend era bello serrato. Non abbiamo fatto in tempo ad arrivare, il venerdì sera, che ci aspettava una cena trentina sostanziosa (canederli, carne salada e polenta, crauti, formaggi vari) necessaria all’attività post cena; ovvero quando ci hanno portato con la motoslitta a un rifugio di 1800 metri, per poi farci scendere di notte con gli slittini.
Al Rifugio Monzoni, il Vin brulè di Nello (folkloristico personaggio dietro al bancone) era ottimo, il caos all’interno della malga un po’ meno. I cori dei sudati e panzoni ospiti (tutti a torso nudo) acclamavano con eccitazione ogni fanciulla che varcava la soglia.

Peccato lo spazio fosse così angusto, da non poter entrare tutti quanti. Ma nel complesso la cosa era simpatica e ringraziamo il Camping VIDOR (che ha vinto il premio come miglior Campeggio d’Europa) per la generosità delle bevute offerte.

Il dramma è stato poi scendere la pista con lo slittino! all’inizio ti fa un po’ paura, perché la vedi buia, ghiacciata e ripida. Poi arriva l’adrenalina; a un certo punto ti lasci andare e via giù a ruota libera. Molto emozionante sentire solo il rumore del vento (ghiacciato) sulle tue guance, vedere intorno a te solo alberi e sopra di te miliardi di stelle.

E così si è concluso il venerdì sera.

Il sabato prevedeva una divisione fra sciatori e non. Io facevo parte del secondo gruppo. Il programma prevedeva nella mattinata una passeggiata per Moena, con una guida turistica, che ci spiegava notizie storiche, culturali, geografiche o anche solo curiosità del posto.

Come ad esempio la storia del turco che, passando da queste parti si innamorò di una ragazza del paese, ed è restato, dando il nome a un interno quartiere. Si vede la sua statua sopra una fontana al centro dell’omonimo quartiere.

A mezzogiorno un aperitivo – lunch a buffet, presso il Bar Ristorante Faloria proprio in centro al paese, quasi di fronte al Municipio, con le specialità trentine: speck, pane nero, Puzzone di Moena, canederli.

Situazione informale per un ottimo pasto. Scelta vincente (e infatti ci siamo pure ripassati la domenica prima di venire via). Buonissimi i quadratini di Puzzone fritto con pasta fillo. Sono pure riusciti a farmi mangiare il gelato a gennaio (fanno anche gelateria artigianale).

Dopo pranzo è arrivato il momento clou: la passeggiata con le ciaspole al Passo San Pellegrino.

Eravamo tanti, quasi una trentina. Quasi tutti principianti. E tutti forniti di macchine fotografiche e smartphone. Ci è voluto un bel po’ anche solo per sistemarci tutti! Qui di vede la lunga fila di ciaspole in attesa del nostro arrivo.

Abbiamo fatto un giro di circa 2 ore con Paolo, istruttore della scuola di sci di Moena, in mezzo al bosco. E’ stato faticoso ma decisamente bello. In parte eravamo in un percorso battuto, in parte su neve fresca. Fra ruzzoloni, risate e gag varie siamo riusciti a percorrere tutto il tragitto interi.

Brava la guida a spiegarci le varie cose. Si vedeva che amava le montagne. Mi è piaciuto il suo rispetto per l’ambiente e le sue spiegazioni a metà fra il botanico e l’ecologico.

Finita la ciaspolata, verso le 17, manco fossimo inglesi, Teatime. L’Hotel Costabella ci ha accolti infreddoliti e affamati. Gli abbiamo divorato un ottimo strudel (e altri dolci fatti in casa), siamo andati in bagno, abbiamo ricaricato i cellulari e ce ne siamo andati. Ma sono rimasta colpita dall’ottima ospitalità trentina. Oltre che dal fascino degli albergatori trentini! (anche Nicola del Pineta Hotels di Coredo è della stessa lunghezza d’onda: gentilezza e charme).

Quando siamo usciti era buio e la temperatura segnava.. meno 11 gradi!
Una volta in hotel, dopo una doccia bollente e un po’ di relax, il momento della cena, preceduto dall’aperitivo.

Gli ottimi insaccati della Macelleria Massimo Goloso di Coredo, accompagnati da una cosa che non conoscevo: Hugo Spritz, ovvero una bevanda a base di vino bianco frizzante e fiori di sambuco. Buona!

Infine la cena vera e propria. E che sorpresa ritrovarmi di fronte Peter Brunel, chef stellato che avevo già provato in Toscana in una famosa cena a base di piccione (sob) con Michela “Comunicami” Simoncini (leggi qui la recensione). Quando si dicono le coincidenze.

Chi si aspettava una cena tipica trentina è rimasto deluso, dal momento che Peter, chef originale, si è davvero divertito a sperimentare con noi. L’esito non è stato uniforme, nè tutti i palati hanno gradito tanta sperimentazione. Da parte mia trovo che alcuni piatti gli siano riusciti bene, altri un po’ meno.

Ho apprezzato, facendo il bis, i popcorn con la bottarga, mi ha incuriosito la triade con la patata argillosa (nella foto qui sopra), che qualcuno al mio tavolo ha definito “interessante!” e altri “insolita”.

Mi è molto piaciuto il risotto con il cavolo cappuccio rosso e i ravioli di cervo. Non mi ha convinto invece la zuppa di muschio con pezzetti di trota. E ho trovato ardita la pasta di strudel: un bicchiere contenente un po’ di pasta condita con gli ingredienti dello strudel (crema, uvetta, ecc.)

Non posso dire che i sapori delle varie cose non fossero buoni, ma l’idea di mangiarli insieme, presentati così, come fossero condimento di un primo piatto, mi ha lasciata un po’ perplessa. Ma ammiro il coraggio dello sponsor: la pasta Felicetti.

Oltre alla cena era stato scomodato un intagliatore del legno e un ragazzo che, malgrado la giovane età, suovana molto bene la fisarmonica. Purtroppo per loro due, i maggiori consensi li ha riscossi il simpatico signore delle grappe Lones!

La domenica mattina, ultimo regalo della Val di Fassa: una bella nevicata! Ci siamo alzati che fioccava di brutto. Potete vedere la differenza di foto con lo stesso paesaggio a distanza di un giorno!

Moena innevata ci ha regalato gli ultimi scorci che ci rimarranno nel cuore.

Alla fine di tutto questo weekend, è doveroso menzionare l’hotel che ci ha ospitati (paganti): Ciasa Alpina, delizioso hotel gestito con energia e passione da due giovani ragazzi di Crema. Mi è piaciuto l’entusiasmo con cui hanno organizzato questo blog raduno.

Complessivamente, è stato divertente incontrare persone simili a me, che:

prima di mangiare fotografano il piatto,

– appena entrati in un posto al chiuso chiedono prima la password del wi-fi e poi dov’è la toilette,

– viaggiano con il carica cellulare in borsa.

Rendero’ omaggio ai vari blogger linkando qui i vari post che raccontano la stessa esperienza:

Blog di Simona Cappitelli http://cosamettoinvaligia.blogspot.it/2013/01/week-end-sulle-nevi-di-moena.html

Blog di Luca Rosati http://www.rosatiluca.it/trentino-bloggerday-ciasa-alpina-relax-hotel/

Storify di Alessia Bianchi http://sfy.co/eCjf 

Margherita di Ideaturismo

Blog di Mattia Marasco http://blog.mattiamarasco.it/2013/01/15/bloggerday-ciasaalpina-valdifassa-trentino/

Blog di Francesca Fabbri http://www.mimulus.it/2013/01/14/bloggerday-ciasa-alpina/

Blog di Sara Boccolini http://saraboccolini.it/a-moena-per-il-bloggerday/

Blog di Cristiano Guidetti http://www.viaggiovero.com/wp/2013/01/18/val-di-fassa-consigli-soggiorno/

Blog di Tommaso Galli http://www.tommyonweb.com/2013/01/i-love-trentino-bloggerday-moena/

Blog di Giulia Scarpaleggia
http://it.julskitchen.com/altro/travel/blogger-day-per-vivere-il-sogno-trentino-cosa-mi-ha-emozionata

Ed ecco tutte le foto:

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[…] ci svela perchè questo blogtour/non-blogtour è andato così bene. E non fermandosi qui, nel resoconto del weekend ha infilato l’elenco di tutti gli articoli usciti finora… insomma è la pagina giusta per […]

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[…] hanno proposto la pasta persino nel dolce.. (mi ricordava l’esperimento dello chef stellato Peter Brunel durante il blog tour in […]

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[…] hanno proposto la pasta persino nel dolce.. (mi ricordava l’esperimento dello chef stellato Peter Brunel durante il blog tour in […]

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[…] Qui ho provato l’emozione di una discesa in notturna: ti portano fino a un rifugio in alta montagna (Rifugio Monzoni), dove ceni e bevi finchè è notte fonda. A quel punto giù per la montagna, al buio! se avete paura lasciate perdere. Non si vede praticamente nulla (consiglio di portare una pila di quelle da mettere in testa) e alla vostra destra avete un bel dirupo! Se volete rileggervi il post sul mio weekend in Valdifassa. […]