5 Giugno 2013 • 1 commento
Domenica a Londra: emozioni dall’alto e mercatini etnici
Viaggi in EuropaEccoci infine al terzo giorno del mio weekend di inizio Maggio a Londra. Dopo la mostra di venerdì, i musei e lo shopping di sabato, la domenica è arrivata la vera giornata alla scoperta della “nuova” Londra. Una città che cambia ogni 3-4 anni e che si fa trovare diversa ad ogni visita; io l’ho visitata 3 volte in 3 anni e ho scoperto sempre parti nuove della città. Tempo a disposizione per motivi di aereo: solo la mattina. Cosa fare? Due cose, ma fatte bene: la salita su “The Shard” e un giro nell’East End.
La vista dallo Shard
Abbiamo dedicato la mattina della domenica per salire su The Shard (la scheggia), l’avveniristico grattacielo di vetro inaugurato da pochissimo, disegnato da Renzo Piano. La sua sagoma svetta su tutto lo skyline londinese: con i suoi 310 metri e oltre 72 piani, è l’edificio non solo più alto di Londra, ma è il grattacielo più alto d’Europa ( e il 40esimo al mondo se non erro).
Le vetrate corrono a 360 gradi su tutto lo skyline di Londra: dai monumenti più celebri (London Bridge e St Paul Cathedral) ai nuovi grattacieli perennemente in costruzione nella zona della City.
Ricordo 3 anni fa quando salii sul London Eye, la gigantesca ruota panoramica sul Tamigi, il biglietto reclamizzava il punto di vista più alto di Londra. Beh, vi posso dire che dalla cima dello Shard, la ruota sembra un gioco per bambini! Scommetto che non la vedete quasi in questa foto..
Che emozione. Da lassù c’è un panorama fantastico. Consiglio di prenotare il biglietto su internet e di andare la mattina presto, per evitare le code e godersi i telescopi interattivi senza lo stress di qualcuno dietro di voi! Il piano 68 ha infatti diversi display con informazioni sui vari monumenti. Il piano superiore è invece aperto sul soffitto e si respira l’aria aperta.
Se andate in mezzo alla settimana, non perdetevi il Borogh Market proprio lì di fronte: un mercatino alimentare con tante prelibatezze (i panini di carne, le torte..). Putroppo la domenica è chiuso.
Alla scoperta dell’East end
Dopo l’emozione dell’altezza, abbiamo preso un autobus (mi pare 8 o 35!) che porta direttamente a Shoreditch, nell’East End, un quartiere emergente, dove un tempo vivevano immigrati (indiani, pakistani, ecc.) e oggi molto alla moda, frequentato da inglesi sia di giorno che di notte.
Appena arrivati si rimane un po’ basiti di fronte al mix fra locali e negozi alla moda – ad esempio quelli dentro i container – e i “mercatini” di indiani e pakistani ricavati da automobili, con di tutto di più.
Imperdibile il mercatino di Bricklane con vestiti vintage, oggetti assurdi recuperati chissà da quale cantina, cappelli, mobili, frutta e verdura a basso costo, cibo etnico. Fra uno stand e l’altro affacciatevi ed entrate in qualche bar, ce ne sono di deliziosi!
Come il Kahaila coffee dove mangiare enormi fette di torta, muffin e panini vegani. Arredo delizioso (legno riciclato) e wi fi gratis, fanno un ottimo mix. Oppure prendete del pane in uno dei 2 fornai storici (e sempre affollati).
Se poi fate qualche passo in più nel quartiere, muovendovi verso Columbia Road, nel cuore dell’East End, potete arrivare fino al delizioso mercatino dei fiori che si tiene solo la domenica mattina. Trovarlo non sarà così difficile, basta ripercorrere al contrario la strada di tutti coloro che vengono verso di voi con buste piene di fiori!
La confusione è tanta, è decisamente affollato (dai londinesi) ma c’è una bella atmosfera allegra con performers di strada, bancherelle profumate e colorate, e una sfilza di negozi d’arte e di oggetti per la casa, uno più bello dell’altro (anche cose di pregio e costose).
Purtroppo per noi, il tempo era tiranno e quindi piano piano – con qualche tappa mangereccia – siamo tornati verso il nostro albergo a recuperare i bagagli e poi in aeroporto.
Dove dormire a Londra
Concludo con qualche considerazione sul nostro hotel. La zona di Earl’s Court mi è piaciuta: servita bene dalla metro (linea Piccadilly e District), con molti ristoranti, locali, negozi. E’ posizionata bene se venite da Heatrow. Il nostro albergo era davvero a pochi metri dall’ingresso della stazione della metro, in una tranquilla stradina laterale, con una sfilza di alberghi in belle palazzine bianche ottocentesche.
Il Mayflower Hotel, è gestito da indiani e infatti ha gli arredi un po’ etnici. La camera era molto carina e pulita. C’era il bollitore e la dockstation per l’iphone! (utile anche per ricaricare il telefono). L’unica pecca forse la colazione, un po’ misera, ma tutto sommato se uno proprio si trova male, basta fare due passi ed entrare da Starbucks. Nel complesso, considerato anche il silenzio, lo consiglio.
[…] grattacieli al tramonto, sui quali svetta The Shard, sono molto belli, ma il tempo per ammirarli è troppo […]