19 Aprile 2014 • 4 commenti

Maltaismore: 1° giorno

Viaggi in Europa

Ed eccomi qua! grazie a un’iniziativa dell’Ente del turismo di Malta, che ha lanciato un invito ai travel blogger di tutto il mondo (hanno risposto in 600, ne sono stati scelti 70), quest’anno mi ritrovo a passare la Pasqua in questa piccola isola del Mediterraneo, che conta appena 400.000 abitanti.
Ero molto curiosa di venire, non essendoci mai stata prima. Situata a poca distanza dalla Sicilia, Malta è stata per secoli contesa e invasa da popoli di ogni lingua e cultura, e la bellezza di queste contaminazioni si ritrova nell’architettura – un mix fra il barocco del Sud Italia e uno stile più da Paesi Arabi – nella lingua, anch’essa un mix di italiano, latino, arabo – nel cibo e in tante altre cose. Da queste parti c’è passato pure Napoleone! E’ infatti è tutta fortificata.

Oggi è stato il primo giorno, e posso raccontare alcune impressioni. Ma il resto dei giorni mi servirà per farmi un’idea più netta dell’isola. Cominciamo da Valletta, il posto dove risiedo che ha un nome così italiano (come Vittoriosa e Cospicua!).

La Valletta

E’ un dedalo di stradine strette e ripide, che vanno su e giù (altro che San Francisco) e ovunque ti giri, sbuca il blu del mare. Il bianco/giallo delle case è spezzato dai famosi balconi colorati, in genere verdi o blu, chiamati gardjoli. Sono davvero elementi distintivi. Quelli vecchi hanno un fascino maggiore, ovviamente.

La strada principale è, come tutti i centri storici italiani, la via dello shopping, fra catene internazionali (c’è anche Benetton), MacDonald e negozi di souvenir; ma basta allontanarsi per respirare un’aria più autentica. Qualche casa diroccata, vicoli stretti e affascinanti, una chiesa che ti costringe ad alzare gli occhi per essere ammirata. Ecco quel che ho negli occhi della Valletta.

Le dimensioni sono piccole: in una giornata vedete tutto quello che c’è da vedere, ma a volte è piacevole anche fermarsi sotto un albero e ammirare le belle aiuole fiorite dei Barakka Gardens, sorseggiando un caffé…

Poi certo c’è il fascino della Co-Cattedrale di San Giovanni, tanto sobria e minimalista all’esterno, quanto un tripudio di barocco al suo interno. Si cammina sopra le oltre 400 lapidi in marmo e si ammirano le 8 cappelle, una per ogni lingua. E alla fine ci si emoziona davanti ai due quadri di Caravaggio, che anche da queste parti si fece poco amare, finendo in prigione!

Le 3 cose da fare alla Valletta:

  1. 1) visitare la Cattedrale (dalle 9.30 alle 16.30, il sab fino alle 12.30, si paga 6 €. Oppure se volete entrare gratis la domenica, ma non potete fare i turisti: niente foto e niente Caravaggio).
  2. 2) affacciarsi dai giardini Barakka e ammirare le 3 città Vittoriosa, Senglea e Cospicua, oltre ai cantieri navali, magari quando sparano i cannoni (alle 12)
  3. 3) camminare in lungo e largo nei vicoli secondari, scattando foto ai balconi (gardjoli): i più belli sono nel palazzo di fronte all’ex Opera House.

 

Volendo c’è anche il Teatro Manoel, costruito nel 1731, fra i teatri più antichi d’Europa; è visitabile con tour guidati più volte al giorno.

Oggi abbiamo fatto anche un’altra cosa: tecnicamente non rientra nella Valletta, ma nei suoi dintorni, ovvero un tour in battello nel Grand Harbour. E’ possibile salire (massimo 6 persone) su una Dghaisa, ovvero una tipica imbarcazione a remi simile a una gondola, dai colori sgargianti, ancora oggi usata nelle regate. Si può fare un bel giro di una mezzoretta nel porto ammirando la Valletta dall’acqua. E’ molto divertente anche remare!

Dingli: giro in bici e abseiling

Dopo la visita mattiniera alla Valletta, un autobus ci ha portati nella zona delle Dingli Cliffs, ovvero le alte scogliere (220 metri!) nella parte ovest dell’isola. Qui un atletico biker ci aspettava per scortarci in un tour in bici lungo sentieri sterrati e strade panoramiche lungo mare.

Ci siamo fermati più volte a fare foto – bellissimo il paesaggio – e a riprendere il fiato (per chi non è allenato lo sconsiglio, è vero che il dislivello è minimo, ma io c’ho lasciato mezzo polmone). Molto carina la sosta alla piccola Cappella di Santa Maria Maddalena del 17esimo secolo.

Il percorso nel suo complesso è piacevole, ricco di profumi e fiori. Se non siete delle schiappe come me ve lo godete. Si passa lungo campi coltivati e sullo sfondo il palazzo reale dove il Presidente soggiorna in estate.

Dopo la fatica, ci attendeva l’adrelina, ovvero l’abseiling lungo la scogliera. Non so in italiano come si traduca: calare con la corda? in ogni caso è stato a dir poco emozionante.

Non pensavo di riuscire a farlo, invece grazie alla pazienza infinita dell’istruttore (Maltaoutdoors.com), mi sono ritrovata a scendere da sola una parete di 18 metri. A sinistra una vista meravigliosa sul mare turchese di Malta. Ammiro molto Erin che ha fatto scendere la figlia di 5 anni! E ringrazio di cuore Alexander per avermi fatto queste foto bellissime.

Il tempo di mangiare in un posto delizioso (ne parlero’ a parte, nel post dedicato al cibo) e poi via di nuovo verso La Valletta! Dove appunto ci attendeva un giro in barca nel porto, sulle tradizionali imbarcazioni locali.

Una degna conclusione della giornata, la meravigliosa cena al Palazzo Prince d’Orange, cucinata da Alex Mattei e Pippa Mattei, del catering Fifth Flavour. Abbiamo finalmente assaggiato la famosa zuppa KusKsu a base di pomodoro, piselli, formaggio, patate e cipolle, e a seguire due torte salate, una favolosa con ricotta.

This post was brought to you as a result of the Blog Island Malta campaign, created and managed by iambassador in partnership with the Malta Tourism Authority and the support of Air Malta. Io Amo i viaggi maintains full editorial control of the content published on this site.

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