13 Luglio 2020 • 5 commenti

Vacanza in barca alle Eolie

Mare

Questo è il racconto di un viaggio che ho fatto alle Eolie pochi anni fa. Quell’estate ho deciso di fare un giro in barca alle Eolie,

Le Eolie si trovano nel mare a nord della Sicilia, sono 7 isole, tutte di origine vulcanica, e molto diverse l’una dall’altra, non tanto per la morfologia (si vede nettamente l’origine vulcanica comune a tutte), quanto per come sono vissute. Sono la meta ideale per una vacanza di una settimana, dal momento che si può fare un’isola diversa ogni giorno. In realtà ho scoperto che molti skipper non si spingono fino a Alicudi, che è l’isola più selvaggia. Il nostro skipper invece ce le ha fatte vedere tutte, anche se in alcuni casi è stato un po’ un mordi e fuggi.

porto di lipariSe non vi muovete con la barca (vostra o charter), potete comunque visitarle in autonomia, spostandovi con l’aliscafo che le collega tutte, comodamente, o con le numerose gite organizzate giornaliere. Farò dei post dettagliati di ogni isola, ma intanto ci tengo a dare qualche indicazione di massima su ciò che mi ha colpito.

Sabato – Partenza da Lipari

La base di partenza per i charter è Lipari, l’isola più grande delle Eolie, con l’omonima cittadina (di oltre 11.000 abitanti) più altri centri abitati (Canneto e Acqua Calda). E’ una isola vivace, con un gran andarivieni di persone e barche, e molti bar, negozi, locali e ristoranti, alcuni ottimi (fra tutti il Filippino e E’ Pulera). Appena sbarcati si viene sopraffatti da agenzie e baracchini, che organizzano tour in questa o quell’altra isola.

porto di lipari imbarco charterL’appuntamento con l’imbarco, per chi fa una vacanza in barca con un charter, è in genere il sabato pomeriggio. Tempo di mollare i bagagli, fare la cambusa (= andare a fare la spesa tutti insieme) e un minimo di conoscenza fra i passeggeri ed è già ora di cena, che è libera.

Passata la notte in porto, abbiamo cominciato la nostra vacanza in barca partendo alla volta di Panarea, non senza un paio di stop a calette e scogli lungo il tragitto.

Domenica
Prima sera a Panarea, che musica!

Gli elementi distintivi di Panarea: bel mare cristallino, case molto curate, con i colori comuni alle isole greche (bianco nei muri e blu nelle finestre e porte, con tocchi di fucsia di boungainville) e tanti ragazzi giovani, alla moda. Se vi avvicinate – come noi – all’ora dell’aperitivo, sentirete la musica a tutto volume proveniente dai locali, in attesa del momento clou della serata, quando tutta l’isola si riversa alla discoteca Raja. Se cercate divertimento, è l’isola giusta. A patto che abbiate 20 anni. Comunque mi è molto piaciuta, l’isola è tenuta bene. Per spostarsi ci sono delle macchinine elettriche tipo quelle dei campi da golf.

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Lunedì
Arrivo a Stromboli, che emozione

Lasciati i clamori di Panarea ci siamo concessi un bel bagno agli scogli di “Lisca Bianca” per nuotare in mezzo alle “bolle”: un fenomeno naturale dovuto a esalazioni di zolfo che da sott’acqua si alzano in superficie, creando bizzarre colonne di bollicine, dove è piacevole nuotare. Dopo questa sosta abbiamo proseguito il tour alla volta di Stromboli, l’isola con il vulcano attivo, che erutta ogni 15 minuti. Passare di giorno davanti alla “sciara” (dove cola la lava verso il mare) è emozionante, ma farlo di notte, al buio, è ancora più suggestivo. I lapilli di notte sono rossi e si vedono bene! Che peccato non avere una macchina fotografica adeguata.

20130813-232209.jpgPer il resto posso dire che l’isola di Stromboli è presa d’assalto dai turisti. Sia da coloro che fanno trekking fino alla bocca del vulcano, che da semplici curiosi che fanno escursioni dalla mattina alla sera. Peccato che gli spazi comuni fossero tenuti davvero male. Altro lato negativo la quantità di scooter e mezzi che scorrazzano come disgraziati, nelle strette stradine dell’isola, mettendo a rischio l’incolumità di chi va a piedi (e come strombazzano se non vi spostate!). Respirare gas di scarico in un paradiso simile non è il massimo.

Una volta ammirato lo spettacolo notturno di Stromboli ci siamo spostati per dormire a Basiluzzo, che per alcuni è l’ottava isola delle Eolie, per un risveglio in rada davvero speciale.

Martedì
la bella Salina

Ripartiti da Basiluzzo siamo arrivati a Salina per dormire la notte, dopo una cena a base di pane cunzato dal mitico Alfredo a Lingua. La mattina successiva ci siamo spostati nel paesino principale, Santa Marina, per fare un po’ di spesa (ci sono diversi negozi) e una bella passeggiata, dedicata a Massimo Troisi che la rese celebre nel film “Il Postino”.

L’isola è più grande – la seconda isola delle Eolie – con bei negozi d’arte e artigianato (anche oggetti cari). Ci sono diverse località, alcune con resort esclusivi (c’è un hotel che costa 350 € a notte a persona!!). E’ un’isola molto carina, mi pare più frequentata da turisti più danarosi, più colti e più grandi d’età. Se vogliamo anche un pelino “radical chic”.

Mercoledì
la natura a Filicudi

Lasciata Salina, abbiamo salpato alla volta di Filicudi, che è un’isola molto tranquilla. Poche case, un hotel, un bar “saloon” e tante casette abbarbicate sulle pendici dell’ex vulcano. Mi è piaciuta molto, per la sua tranquillità. Il mare è pulito, le spiagge di ciottoli neri molto scenografiche. Se passate di qua fermatevi al centro di studio e avvistamento di tartarughe e delfini, per ascoltare le loro storie e capire cosa potete fare per preservare la bellezza naturalistica delle Eolie.

arrivo in barca a FilicudiDa non perdere il bagno alla “Canna” un enorme faraglione alto ben 74 metri attorno al quale è bello nuotare. Il fondale è ricco di pesci e con poche meduse (invece molto comuni in altre zone).

Giovedì
la pace di Alicudi

Se Filicudi vi sembra poco abitata, Alicudi è davvero selvaggia! Ancora più piccola (ha un unico centro abitato, non ci sono auto, nè motorini, nè negozi), è una chicca per chi cerca davvero tranquillità e silenzio.

La notte è buia, il cielo è stracolmo di stelle, la pace è totale. Le persone che si fermano qui, spesso sono artisti, pittori, video maker… Personalmente è stata l’isola che mi è piaciuta di più, ma dovete essere preparati fisicamente: a parte pochi fortunati, la gran parte delle case si trova in alto, e per salire e scendere si percorrono centinaia di scalini. Per la spesa e le valigie potete “noleggiare” un mulo.

il porticciolo di Alicudi alle Eolie

Venerdì
Toccata e fuga a Vulcano

Lasciata la tranquilla Alicudi alle 6.30 del mattino, ci siamo diretti verso Vulcano, la grande isola di fianco a Lipari. Dopo 4 ore di traversata siamo giunti presso una caletta di questa isola molto scenografica dal punto di vista dell’aspetto: il cratere del vulcano è gigantesco, e con il fumo bianco perennemente presente. Purtroppo è l’isola dove ho trovato l’acqua più torbida. Forse anche perché la gran parte dei messinesi si riversa su Lipari e Vulcano. Ho letto da qualche parte che l’85% dei messinesi è stato sia a Vulcano che a Lipari, mentre 6 su 10 non hanno mai visitato nè Filicudi nè Alicudi.

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Non siamo stati nella zona dei fanghi per via di un’incomprensione del nostro skipper (credeva che non volevamo andarci… mi raccomando siate sempre espliciti con il vostro skipper!!!). A vedere le foto delle folle immerse nei fanghi, probabilmente ad Agosto ricordano più i gironi infernali..

Nel pomeriggio siamo rientrati a Lipari, dove abbiamo fatto l’ultimo pernottamento a bordo.

Sabato
si riparte

Dopo la settimana a bordo è stato triste scendere a terra e ripartire per tornare a casa. Ma il ricordo di queste bellissime isole resterà sempre con me.

Come raggiungere le Eolie

Per arrivare alle Eolie si può prendere il traghetto o l’aliscafo da Milazzo. C’è anche un collegamento da Messina o da Reggio Calabria, ma in caso di mare mosso può saltare. Per arrivare a Milazzo da Catania c’è un comodo autobus che dall’aeroporto ti scarica direttamente al porto di Milazzo, dopo un viaggio di circa 2 ore. Costo andata+ritorno è di 24 € a testa. Scene da grande assalto al momento della salita sul bus. Dosatevi di grande pazienza.

20130813-232449.jpgPer quanto riguarda i traghetti, ci sono 2 compagnie: Ustica Lines e Siremar. Noi abbiamo viaggiato con entrambe. Anche se la prima è più aggressiva commercialmente (lo staff che ti prende d’assalto appena scesa dal pulman, corsie preferenziali per imbarcarsi, sale d’aspetto confortevoli…) in realtà sono equivalenti. Gli orari sono molto indicativi, con ritardi all’ordine del giorno.

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Attenzione: ho scritto quanto segue in una vacanza pre-covid magari ora le cose sono diverse.

Il vero problema è l’attesa e la salita a bordo: assemblamenti di persone che lottano per passare avanti, sotto il sole cocente, sono la norma. Mi domando perché non riescano a organizzare una gestione dei passeggeri meno stressante. E soprattutto perchè non “chiamino” i nomi degli aliscafi o le destinazioni con più chiarezza e gentilezza.

Anche sui prezzi qualche perplessità. Io da Internet ho speso circa 17 € a tratta, ma arrivata in loco ho sentito urlare prezzi intorno ai 10-11 €.

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[…] tutte le Eolie probabilmente Stromboli è l’isola più famosa. Se nelle altre isole si intuisce […]

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[…] – In barca alle Eolie […]

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[…] da Palermo); noi siamo arrivati da Milazzo con l’aliscafo (circa 1 ora). Come scritto nel post sulle Eolie, il momento della salita sul traghetto è piuttosto stressante, con code e gente che si accalca, […]

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[…] fa parte di una vacanza in Sicilia fatta la scorsa estate, fra Catania, Acitrezza, Taormina e le Eolie. Devo ringraziare Federchicca se l’ho recuperato […]

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[…] è possibile piegare, arrotolare, schiacciare, infilare in qualche pertugio. L’anno scorso in Sicilia ne comprai uno piuttosto grande, con dentro a sua volta uno zainetto da tirare fuori durante le […]